Cos'è la mediazione familiare

La mediazione familiare è un percorso volto alla riorganizzazione delle relazioni familiari in vista o in seguito alla separazione, al divorzio o alla cessazione di una convivenza more uxorio.

In un contesto strutturato il mediatore, terzo neutrale e con una formazione specifica, sollecitato dalle parti, nella garanzia del segreto professionale e in autonomia dal contesto giudiziario, si adopera affinché gli ex partner elaborino in prima persona un programma di separazione soddisfacente per sé e per i figli, in cui possano continuare ad esercitare efficacemente la comune responsabilità genitoriale.

E' un percorso per fasi che si attua in 8/12 incontri della durata massima di un'ora e mezza ciascuno tra clienti e mediatore, all'esito del quale gli accordi eventualmente raggiunti verranno “restituiti” ai legali delle parti per l'omologa in sede giudiziaria.

Il numero degli incontri è variabile in funzione del numero e della complessità delle questioni controverse (affidamento/mantenimento dei figli e questioni varie legale alla genitorialità, mantenimento coniuge debole, divisione di beni comuni ecc.).


Gli obiettivi della mediazione familiare


1- l'accoglimento della sofferenza personale che accompagna la separazione dei coniugi;

2- la responsabilità condivisa dell'esercizio delle funzioni genitoriali (co-parentalità);

3- la presa in carico degli accordi raggiunti e/o da raggiungere;

4- il superamento in termini evolutivi del conflitto distruttivo.

La decisione di interrompere una relazione sentimentale comporta spesso difficoltà di dialogo tra gli ex partner e l'insorgenza di situazioni conflittuali dannose per l'equilibrio psico-affettivo loro e dei figli: in tali situazioni è possibile avvalersi del supporto, disponibilità e preparazione di un mediatore familiare.

Il servizio proposto si rivolge ai cittadini interessati a sperimentare l'intervento di Mediazione Familiare in situazioni di separazione, divorzio o cessazione della convivenza per gestire con maggiore serenità le problematiche che si accompagnano alla rottura del legame. Le decisioni riguardanti le relazioni genitori – figli e le più ampie responsabilità genitoriali costituiscono il tema su cui si incontrano i genitori e il mediatore familiare.

La formazione in Mediazione Familiare rende l'operatore di tale servizio esperto:

-nella conoscenza dei processi di riorganizzazione e di ristrutturazione dei rapporti familiari in fase di separazione;

-nella comprensione e gestione della comunicazione conflittuale che si manifesta nella coppia e nella famiglia in separazione o separata;

-nelle problematiche giuridiche della separazione e del divorzio;

-nello stabilire rapporti con le entità socio-giuridiche implicate nel processo di separazione e divorzio.


Come funziona?


Il percorso di Mediazione Familiare, di regola, si svolge attraverso i seguenti passaggi chiave:


La pre-mediazione. La prima fase è finalizzata a creare le condizioni emotive migliori affinché i partner siano disponibili a negoziare la posta in gioco della loro separazione. La mediazione viene proposta e illustrata quale risorsa utile per affrontare al meglio la difficile situazione presente e prefigurare positive prospettive di futuro per tutti i membri della famiglia.

In questa delicata fase il mediatore ha come obiettivo principale quello di superare le rigidità presenti tra i coniugi, sostenendoli e dando loro fiducia nel fatto che, nonostante le difficoltà che stanno vivendo, riusciranno, come molte altre coppie, a ritornare protagonisti della propria vita.


Il contratto di mediazione. Si accede poi alla seconda fase, in apertura della quale i genitori, con l'aiuto del mediatore, identificano e definiscono i temi che intendono discutere.

La sottoscrizione del contratto di Mediazione rappresenta un momento di riflessione e di impegno che i genitori assumono, reciprocamente e innanzi al mediatore, ad intraprendere un percorso, rispettandone le regole e condividendone gli obiettivi. Gli argomenti affrontati possono essere i più vari: dalla modalità di comunicare la separazione ai figli ai criteri di quantificazione dell'assegno di mantenimento a loro favore o a favore del coniuge debole; dalla gestione dei rapporti con le rispettive famiglie di origine all'assegnazione della casa coniugale; dalla presentazione dell'altro/a ai figli al calendario di visita nel periodo estivo o in occasione delle festività, ecc...


La negoziazione ragionata. La terza fase è la più lunga e costruttiva di tutto il percorso. La negoziazione ragionata utilizzata in mediazione si distingue da quella classica che vede semplicemente i due antagonisti prendere una posizione divergente, discutere facendosi delle reciproche concessioni per giungere a dei compromessi che non sempre risultano vantaggiosi per entrambi poiché implicano delle rinunce.

La negoziazione in mediazione facilita l'esplorazione dei bisogni reali delle parti in conflitto al di là delle rigide posizioni assunte, creando una relazione soddisfacente che permette alla coppia genitoriale di trovare soluzioni condivise e di gestire in autonomia probabili negoziazioni future.

Per ogni tema di discussione, il mediatore stimola il singolo partner ad identificare oggettivamente il problema e a definirne la personale soluzione dopo averne evidenziato i punti di disaccordo o di accordo già raggiunti. Successivamente, vengono esplorati i bisogni e gli interessi specifici di ognuno, genitori e figli, sottostanti alle posizioni assunte. Il mediatore, alla luce delle informazioni raccolte, stimola la coppia ad elaborare innovative e personali soluzioni possibili atte a raggiungere l'obiettivo identificato nel rispetto dei bisogni emersi. Ampliare il numero delle opzioni e delle alternative di scelta consente ai partner di valutare vantaggi e punti di debolezza di ciascuna soluzione proposta, facilitando così la presa di decisione che verosimilmente coinciderà con la soluzione che raggiunge l'obiettivo concordato, soddisfacendo al meglio bisogni di genitori e figli.

La specificità di questo approccio non solo aiuta la coppia ad elaborare quanto emerge nel corso di ogni singolo incontro, ma le permette anche di sperimentare gli accordi via via raggiunti e prendere graduale coscienza che è possibile essere protagonisti della nuova situazione senza necessariamente subirla per delega al partner più forte, all'avvocato o, in terza istanza, al giudice.


La redazione degli accordi. Al termine del percorso, ove richiesto, il mediatore redige un progetto o memorandum di intesa, o accordo di mediazione, contenente tutti gli accordi raggiunti dalle parti.

Tale documento viene consegnato ad entrambi i partner, i quali si rivolgeranno ai rispettivi o al comune avvocato per la formalizzazione degli accordi all'interno di una procedura legale di separazione consensuale o divorzio congiunto, di modifica delle rispettive condizioni o finalizzata alla regolamentazione dei rapporti fra genitori e figli nati fuori dal matrimonio.